“Parla con i tuoi figli. Preparali e preparati. Predisponete casa, i computer e soprattutto la mente per una nuova ondata di didattica a distanza o a intermittenza o non si sa cosa visto che i cambiamenti sono all’ordine del giorno. Non arrivare all’ultimo minuto perché dobbiamo accettare che attualmente questa è la nostra normalità altrimenti rischia solo di gravare su di te e sui tuoi figli.”
Sono solo alcune delle parole che ho ripetuto più e più volte in queste settimane.
Dobbiamo avere molto chiaro nella nostra testa che l’incertezza è una delle fonti maggiori di stress non solo per noi adulti, anche per i bambini e per i ragazzi. Non sapere alimenta il dubbio e il dubbio non è mai associato a qualcosa di positivo.
Non dobbiamo vivere sulla speranza, sulla negazione o su ciò che sarebbe giusto perché di giusto in questo momento c’è veramente poco.
Dobbiamo vivere su ciò che è, cambiare le nostre strategie, non pensare di applicare gli schemi che applicavamo prima della pandemia perché i problemi da gestire ora sono altri.
Non c’è coerenza comunicativa, ai ragazzi arrivano messaggi contrastanti. Da un lato tranquilli non chiuderemo, dall’altro le chiusure. Per quanto? Non si sa.
Vi chiedo per favore di non lasciarli in balia di questa incertezza perché non devono prendere una deriva. Dobbiamo fare attenzione che non perdano quel poco di fiducia che avevano perché se non credono più neanche nella scuola, rischiamo solo di perderne una fetta troppo grande.
Create alternative, create con loro altro per non far sì che si rifugino non si sa dove. Costruite una nuova normalità e non vivete in attesa che tutto passi perché per loro è nocivo non vivere per mesi. Non trasmettete ancora per favore una informazione di transitorietà, perché vanno in modalità “attesa”. Dobbiamo abituarli ai cambiamenti, renderli più elastici possibili da un punto di vista mentale, non devono subire passivamente ciò che accade perché si spegneranno e se spengono il cervello è finita, saranno plasmabili e condizionabili.
Non focalizzate tutto intorno alla scuola, non incentrate le vostre energie solo sulla didattica perché i bambini e gli adolescenti adesso più che mai hanno bisogno di noi.
Non è una guerra, è un enorme cambiamento e dobbiamo lavorare su non perdere l’equilibrio perché ne dobbiamo trovare uno nuovo e mutevole, perché cambia tutto troppo rapidamente. Stacchiamo le ancore del passato e gli schemi vecchi e prepariamoci per questo presente.
Non annulliamo il presente nella speranza di un nuovo futuro.
Adattarsi significa cambiare anche i propri processi metabolici, fisici, comportamentali, schemi cognitivi e reazioni emotive alle nuove richieste dell’ambiente.
Non facciamo la guerra tra di noi, abbassiamo la tensione perché da soli è tutto più difficile.
Insegniamo ai più piccoli a vivere i cambiamenti, lavoriamo sulla tolleranza, sulla gestione della frustrazione e su un nuovo modo di essere in questo mondo.
Dalla pagina del nostro Presidente
Maura Manca